Il Sauvignon Blanc è un vitigno di successo mondiale, apprezzato per essere un campione di profumi. Proviene dalla Francia ed è coltivato soprattutto nella Valle della Loira e nell’areale di Bordeaux, ma si è diffuso ovunque ed è stato sposato dalla Nuova Zelanda con uno stile tutto suo. È molto presente anche in Cile, Sud Africa, California e Australia.

In Italia la produzione di Sauvignon Blanc non è irrilevante e si concentra soprattutto nel Nord-Est: dei 3.750 ettari di coltivazione nazionale, infatti, quasi 1.200 si trovano in Friuli-Venezia Giulia, circa 600 in Veneto e poco meno di 450 in Trentino-Alto Adige. È una varietà che si presta a essere vinificata sia da sola che in uvaggio con altre uve, portando nel vino profumi, corpo e ottima acidità. Per farci un’idea del Sauvignon italiano, senza alcuna pretesa di essere esaustivi, abbiamo scelto 10 etichette, rappresentative di varie regioni e idee stilistiche.

Al di là delle peculiarità di ciascun vino, emerge un corpo delicato e un carattere nervoso negli altoatesini, che mettono in evidenza freschezza e profumi ben definiti; spiccano al contrario per struttura, pienezza di bocca e sapidità quelli che vengono dalla parte più orientale del Friuli-Venezia Giulia. Il clima più caldo di Toscana e Umbria regala dei Sauvignon molto fruttati, anche se i due campioni della nostra degustazione deviano dagli altri perché non sono in purezza. Troviamo una sorprendente freschezza gustativa nel Sauvignon vinificato dai cugini Alessandro di Camporeale, nella Valle del Belice, ma qui gioca un ruolo importante l’altitudine delle vigne e comunque scompaiono completamente le note verdi del varietale. Gioca un campionato a sé il Vulcaia Fumé di Inama, vinificato con impiego importante di legno nuovo, che è un’interpretazione orginalissima del Sauvignon.

Ma vediamo in dettaglio le note descrittive di ciascun vino della degustazione del 27 marzo 2018.

I Sauvignon Blanc italiani in degustazione

Vigneti delle Dolomiti IGT Sauvignon Raif 2016 – Castelfeder

Il Sauvignon è raccolto nei due versanti della bassa Atesina a diverse altitudini, fermenta con lieviti selezionati e matura in acciaio per 4 mesi sur lie.

Da un giallo paglierino tenue luminoso emerge un profumo ben delineato, che inizia con cenni di basilico e scorza di pompelmo e si sviluppa con pesca gialla matura. In bocca è preciso, ha freschezza e sapidità. L’impatto iniziale è fruttato di succo di arancia e pesca. Non è lunghissimo, ma ha grande piacevolezza.

Alto Adige Doc Sauvignon Maso delle Rose 2016 – Tenuta Weger

Sauvignon di Cornaiano, a 450 m di altitudine, coltivato su terreni morenici, è vinificato solo in acciaio, con sosta sur lie fino all’imbottigliamento.

Ha tenue intensità cromatica; al naso è molto netta la fragranza di menta e maggiorana insieme a fiori di acacia, mentre in secondo piano avvertiamo mela e pera, con un tocco di sottobosco. In bocca ha struttura delicata e l’acidità sferzante è protagonista assoluta dall’ingresso fino alla deglutizione, ma non è avulsa dal sapore fruttato di succo di limone.

Alto Adige Doc Sauvignon Praesulis 2015 – Markus Prackwieser-Gumphof

Sauvignon da vigne della bassa Valle Isarco, a 400-550 m s.l.m., dove il terreno ha presenza di calcare su uno strato porfirico. Dopo una breve macerazione, un terzo del vino fermenta e matura in tonneau, gli altri due terzi vedono solo acciaio.

A discapito di un colore poco profondo, l’olfatto è investito da sensazioni eleganti. Debutta con foglie di salvia, ma il fruttato emerge subito, netto e variegato: lime, pesca, mango; ha anche importanti note iodate e un po’ marine. È garbato nella progressione al palato; dimostra una media struttura e l’acidità, controllata da un leggero residuo zuccherino, è colma di aromi che si prolungano nella persistenza anche minerale, ricordando quasi un’ostrica.

Alto Adige Doc Sauvignon Quarz 2015 – Cantina Terlano

Proviene dalla selezione delle migliori uve di Sauvignon coltivate sul versante sinistro dell’Adige fra Merano e Bolzano, su un unicum geologico di porfido quarzifero. Dopo la pressatura soffice a grappolo intero, il vino fermenta in acciaio e si affina per 9 mesi sui lieviti, metà in acciaio e metà in legno.

Colpisce alla vista la sua brillantezza; il profumo è denso e concentrato di frutta: kiwi, mango e lime su un letto di menta e di melissa; ha tocchi scolpiti e decisi, che comprendono pepe bianco e pietra bagnata. In bocca è aereo eppur intenso, dotato di gustosa acidità; scorre come se danzasse, con ritmo e grazia, fino a una chiusura tutta minerale e mentolata. La componente verde del sauvignon, rappresentata da menta e melissa, è solo una delle voci che compongono il coro.

Collio Doc Sauvignon Blanc Cicinis 2015 – Attems

Le uve di Sauvignon di un singolo vigneto, a 150 m, fermentano in parte in uovo di cemento e in parte in barrique (per metà nuove); il vino resta negli stessi recipienti per 8 mesi.

Al naso vira su note evolute di caramella al miele, miele d’acacia, vaniglia e albicocca, su uno sfondo di lemongrass. In bocca si adagia quasi immediatamente grazie alla sua rotondità e si caratterizza per un perfetto equilibrio gustativo; la progressione mette in evidenza la morbidezza e ha un finale di zabaione.

Friuli Isonzo Doc Vieris 2015 – Vie di Romans 

Sauvignon 100% da singolo vigneto, a 30 m s.l.m., vinificato in acciaio con lieviti selezionati. Matura per 9 mesi sur lie ed è commercializzato 2 anni dopo la vendemmia.

Veste il calice con una vivace tonalità giallo paglierino e ha uno spettro potente di profumi che spaziano da salvia e timo iniziali al pepe bianco, passando per maracuja, scorza di pompelmo, fiori di acacia; evolve con la rotazione del bicchiere con note iodate e di caramella di frutta. È corposo al palato, ha ingresso deciso e procede con una tensione di acidità e sapidità, le quali regalano una lunga persistenza di erbe aromatiche e scorza d’arancia.

Toscana Igt Poggio alle Gazze 2014 – Ornellaia

Nasce come Sauvignon in purezza, ma col tempo cambia fisionomia e l’annata 2014 è un blend di Sauvignon (70%), Vermentino (16%), Verdicchio (8%) e Viognier (6%). Dopo la pressatura dei grappoli non diraspati, metà vino fermenta in barrique nuove e usate e l’altra metà in recipienti misti (acciaio, cemento, legno); resta 6 mesi sulle fecce fini e riposa 12 mesi in bottiglia.

Colpiscono la profondità cromatica e la ricchezza olfattiva. Il bouquet è una sinfonia in cui si fondono le sensazioni boisé con quelle fruttate di agrumi, susina gialla, papaia, pesca matura e ancora note speziate di pepe bianco e zenzero, per terminare con erbe balsamiche. In bocca è animato da un’acidità invitante, che può contare su una materia densa, non risultando mai troppo tagliente. Sviluppa un’articolazione aromatica lunga, che racchiude espressioni saporite di pesca, arancia e salmastro.

Umbria Igt Conte della Vipera 2015 – Castello della Sala

I vigneti si trovano a 250-350 m di altitudine, nell’Orvietano, su suolo in parte tufaceo. È un blend di Sauvignon (60%) e Sémillon (40%). Le marze del Sauvignon provengono da Baron de Ladoucette di Pouilly-sur-Loire. Vede solo acciaio e bottiglia.

Luminoso alla vista, con lampi di oro verde. Punta molto sugli agrumi al naso: lime, pompelmo e solo in seguito si allarga con tocchi di finocchietto selvatico, timo e anche con un fruttato più dolce di mela annurca e pesca. Il profumo fragrante anticipa un gusto altrettanto fresco e croccante, ma nient’affatto banale. L’ingresso in bocca è cremoso, ma si distende e si assottiglia grazie all’acidità del Sauvignon. Ha compostezza nella progressione verso la chiusura che ricorda il succo di mela.

Sicilia Doc Sauvignon Kaid 2016 – Alessandro di Camporeale

Sauvignon in purezza, da vigne a oltre 450 m di altitudine nell’entroterra palermitano, è vinificato in acciaio e resta 6 mesi a contatto con le fecce fini.

Ci saremmo aspettati dalla Sicilia un vino esuberante nel colore e nel profumo, invece ci ha sorpreso: ha media intensità di giallo paglierino e l’impatto olfattivo è tutto floreale, di mughetto e gelsomino; solo in seconda battuta emerge il fruttato di albicocca, nespola, mandorla e sullo sfondo un accenno di biscotto al burro, senza alcuna traccia di note verdi. Ha un ingresso netto e potente al palato per intensità aromatica e pienezza di bocca, l’acidità riporta il gusto in equilibrio con sapore di cedro maturo e chiusura salina.

Veneto Igt Sauvignon Vulcaia Fumé 2015 – Inama

Sauvignon 100% da vigne su suolo vulcanico, nella zona del Soave Classico, fermenta e matura per 6 mesi in barrique (30% nuove) a forte tostatura.

Il colore è dorato e il profumo è spiccatamente influenzato dal legno, con immediato ricordo di chicco di caffè, orzo tostato e resine, che precede il fruttato di pesca in confettura, cotognata e kaki; con una rotazione del bicchiere escono anche sensazioni di ortica e origano, vaniglia e pepe. In bocca è grasso e voluminoso, è un Sauvignon che si veste per la festa. S’impossessa della bocca con una spinta calda e una lunghezza aromatica originale di pesca sciroppata e torrone.