Non è solo la stella Michelin conquistata dal giovane chef dopo appena tre mesi dall’apertura, ma anche la pittoresca posizione nella cornice delle colline pisane tra le vigne della cantina Spinetta, che rendono il Resort Laqua Vineyard dello Chef Antonino Cannavacciuolo, un luogo dall’indiscutibile appeal.
Il nostro cicerone Francesco Cotza Food & Beverage manager del Resort Laqua Vineyard, ci guida alla visita della location, un casale frutto di una sapiente ristrutturazione, in cui la rinnovata rusticità degli ambienti è posta in risalto dall’essenzialità e pulizia delle linee degli arredi, volta a ricercare e ricreare, attraverso ampi spazi abitativi, l’atmosfera familiare di casa che manca in una tradizionale camera d’albergo.
Il senso di accoglienza e l’innovativa concezione di ospitalità, sono il fil rouge del Resort, aspetti curati personalmente dalla Sig.ra Cinzia, moglie di “Chef”, come affettuosamente e con una sorta di timore reverenziale Francesco chiama Chef Cannavacciuolo.
A disposizione degli ospiti quattro suite dotate di uno spazioso living con cucina, due camere da letto e due bagni, in cui l’arredamento è curato nei minimi particolari a partire dalla stoviglieria Villeroy e Boch ed una piscina con una meravigliosa vista sulle colline e i vigneti circostanti.
Chef Cannavacciuolo per questo suo nuovo progetto ha messo sul tavolo, oltre ad uno staff giovane e dinamico, le sue carte più promettenti provenienti dal blasonato ristorante di Orta San Giulio,come l’executive Chef Marco Suriano e l’assistente del F&B manager Chiara Gasperini dai modi garbati e gentili, che con la sua competenza e professionalità ci ha accompagnato attraverso un percorso gastronomico unico.
Valorizzazione del territorio è la parola d’ordine, l’incipit di questo nuovo progetto di accoglienza e ristorazione.
I piatti, personalmente scelti e supervisionati da Chef Cannavacciuolo, sono ispirati alla cucina di Villa Crespi, liberamente rivisitata in chiave toscana.
Le materie prime impiegate, di primissima qualità, rappresentano il vero “must have” e vengono fornite per la maggior parte da piccoli produttori locali con lo scopo di esprimere un’identità territoriale sempre più riconoscibile.
E’ proprio da questo presupposto che nasce la finocchiona 2.0, ovvero la rivisitazione di “Chef” del classico salume toscano in cui il protagonista è il polpo che viene composto a forma di disco, posto su un mezzo macaron al finocchietto e pepe e rifinito con una crema al latte fermentato.
Il benvenuto dello Chef è una foglia di vite di sangiovese, raccolta nell’adiacente tenuta Spinetta, in tempura di riso e crema di uvette con sarde affumicate.
Il pane, preparato con malto d’orzo da Chef Suriano, viene servito insieme ad un cuore di olio di oliva gelificato e ricoperto da un guscio di burro di cacao, a ricreare la forma dell’oliva.
Scenografico il pomodoro brasato con salsa Chamay, paprika, albicocca e una delicata estrazione di mandorle.
Nel momento in cui l’entroterra pisano e il mare Mediterraneo si fondono, nascono gli spaghetti Martelli mantecati con cremoso di ostriche, rigatino croccante, foglie di ostrica, brodo di ostrica e salsa Tosazu.
I ricordi d’infanzia che affiorano alla mente di Chef Suriano si materializzano nel nasello al vapore accompagnato da un’insalatina di nervetti di vitello. A incoronare il nasello una chip di pelle del piedino di vitello decorata con pesto di mandorle e polvere di limone nero, mentre la riduzione del nasello stesso con verdurine fresche e croccanti esalta l’insalatina.
Dulcis in fundo i dessert, deliziosi sia all’aspetto quanto al palato.
Nel dessert “Limone liquirizia e timo” assistiamo al trionfo di questi tre ingredienti, un abbinamento vincente che ritroviamo nella mousse e nella marmellata che fungono da base per una meringa spolverata di liquirizia e una quenelle di sorbetto al limone. Lo stesso abbinamento si ripropone in una delle due ganache che decorano il piatto, la cui seconda è a base di cioccolato bianco e liquirizia.
Un vero incanto per gli occhi e il palato, il dessert “Ricotta miele e lavanda”, un delicato cremoso di lavanda e ricotta, mousse al miele con ganache al caramello, polline croccante, cioccolato soffiato, tuile al miele e gelato che sovrasta una cialda alveare.
Una realtà a tutto tondo sia per i palati più fini che desiderano sperimentare le nuove proposte dello Chef, sia per chi vuole trascorrere una vacanza immerso nel relax in un’atmosfera familiare, nonché un punto di partenza per interessanti percorsi enogastromici e naturalistici.