COMUNICATO STAMPA
Da Brescia, a Bolgheri. Caccia al Piano celebra 20 anni della sua storia enologica, nelle “Vite Operose” della Famiglia Ziliani
La “scintilla” che convince la famiglia Ziliani ad acquistare, nel 2003, Tenuta Caccia al Piano scocca dopo aver visitato i vigneti nell’incantevole terroir bolgherese. Oggi, dopo due decenni di attività – anche vissuti in modo piuttosto understated, tipico dell’operosa cultura bresciana – Caccia al Piano si presenta in una nuova ed aggiornata veste e pronta ad affrontare i prossimi 20 anni tra le eccellenze enologiche della DOC italiana più famosa al mondo.
Con 24,5 ettari di vigneti, suddivisi in 4 aree della DOC Bolgheri – ad altitudini tra 40 e 180 m.s.l.m. – ed una produzione che si attesta intorno alle 140.000 bottiglie annue, possiamo affermare che la sfida della nota famiglia franciacortina – mossa dal desiderio di sperimentare e produrre i grandi vini rossi di taglio bordolese, di levatura e carattere internazionale – sembra esser conseguita.
La nuova cantina di Caccia Al Piano, la cui costruzione è terminata nel 2014, rappresenta la perfetta commistione tra integrazione col territorio circostante, propensione al modernismo e cura dei dettagli, che si riflette nella produzione di vini che incarnano l’essenza del terroir unico di Bolgheri.
A questo, va aggiunta la profonda opera di rinnovamento a livello di struttura aziendale, iniziata subito dopo l’annus horribilis 2020, e che oggi si presenta con una moderna cantina, dalle diverse anime: Spazi Tecnici rinnovati, Galleria d’Arte temporanea, Torre di Osservazione sulla Natura dell’Anfiteatro bolgherese, e nella quale si sviluppano anche nuove categorie di sperimentazione enologica, oltre ai fondamentali Bolgheri Bianco, Rosso e Superiore e che includono anche un acclamato “metodo classico” – il CaP Rosè a base di Syrah e Merlot.
Una nuova – e fortemente marcata – identità visuale, ispirata alle statue ed ai dipinti che hanno rappresentato Diana, la Dea della Caccia, rimanda alla storia trascorsa della Tenuta, che nasce dalla ristrutturazione di un antico feudo venatorio datato 1868.
“In questi ultimi 10 anni – da quando l’azienda è andata a pieno regime – abbiamo continuato a studiare per capire e comprendere profondamente questo territorio, mantenendo un enorme rispetto per coloro che sono stati gli artefici di questa meravigliosa Denominazione. Adesso ci sentiamo pronti per poterci presentare a testa alta avendo raggiunto la qualità che inseguivamo. D’altronde le tappe della natura non possono essere bruciate…“afferma Paolo Ziliani, Presidente di Caccia al Piano.
In questo territorio, spinti dalla vicinanza tra Natura e Bellezza, abbiamo scelto di porre l’Arte a suggello dei nostri progetti: gli spazi di Caccia al Piano stanno infatti ospitando la Mostra “Satelliti”, una collettiva a cura di Giorgio Galotti che si pone l’obiettivo di avviare un racconto diffuso e metta in relazione la storia e gli spazi dell’azienda, attraverso una serie di interventi di artisti invitati a sottolineare, con opere site specific, il legame che si può instaurare tra i movimenti del cosmo ed il processo di vinificazione. Un binomio, quello tra Caccia Al Piano e il mondo dell’Arte, che sarà da ora in poi sempre più presente con nuove mostre ed iniziative già in cantiere per il 2024.
“Bolgherese” che corre tra eleganti vigneti e serene ulivete, il sogno di Franco Ziliani compie i suoi
lungo la scenografica Via del Vino, la famosa
primi 20 anni.
Due decenni dopo quella scintilla, sono arrivati i risultati di questa fase di esplorazione e sperimentazioni, che sono parte integrante del DNA della Famiglia Ziliani.
TNEUTA CACCIA AL PIANO
“Il nostro obiettivo adesso, è quello di espandere il nostro Brand investendo sempre di più sul territorio bolgherese. Abbiamo infatti appena concluso l’acquisizione di 5ha di terreno nella zona de Le Bozze, contigui ad alcuni vigneti già di nostra proprietà coltivati con uve Vermentino e Sauvignon Blanc. Questa tipologia di terreno, un misto di sabbie, limo, calcare e tufo, può dare eccellenti risultati anche sulle uve a bacca rossa. E’ per questo che abbiamo deciso di piantare Cabernet
Franc e Cabernet Sauvignon.” conclude Paolo Ziliani.