L’11 e il 12 febbraio, alla Leopolda di Firenze, si è tenuta la consueta Chianti Classico Collection 2019, l’anteprima delle nuove annate del Chianti Classico DOCG (con Riserva e Gran Selezione), organizzata dal Consorzio Vino Chianti Classico. La kermesse assume ogni anno dimensioni sempre più impressionanti per numero di produttori, operatori, giornalisti e influencer provenienti da tutto il mondo. 197 aziende presenti (record), 731 etichette in degustazione (per oltre 9.500 bottiglie aperte, servite ai banchi di assaggio dai produttori o ai tavoli da 50 impeccabili sommelier di AIS Toscana), 320 giornalisti (di cui un terzo proveniente da 30 diversi paesi del mondo) e più di 1.800 operatori di varie nazionalità.

«Partecipo alla Collection dalla sua prima edizione, ma è la mia prima da Presidente» afferma Giovanni Manetti, Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico. «E’ un onore per me accogliere in questa veste i tanti amici della stampa nazionale e internazionale e del trade. Siamo molto soddisfatti dell’affermazione del Chianti Classico sui mercati internazionali – ha poi continuato – e, in particolare, del trend positivo degli Stati Uniti e del Canada e della tenuta di tutti gli altri mercati storici per i vini del Gallo Nero. Sono molto contento anche del risultato del mercato interno, che premia il lungo lavoro di rilancio della denominazione svolto negli anni e culminato con l’introduzione della Gran Selezione, la nuova tipologia di Chianti Classico sul mercato dal 2014. Ancora molto può e deve essere fatto e uno dei principali obiettivi del mio mandato di Presidente sarà quello di valorizzare ulteriormente la denominazione, contribuendo a consolidarne il valore e l’immagine nella sfera delle eccellenze enologiche mondiali». Il Presidente ha poi sottolineato il continuo sforzo dei produttori per migliorare ulteriormente la qualità e ribadire la fiducia, sempre più forte, nel Sangiovese, vitigno che esprime caratteristiche diverse a seconda di dove viene piantato, come se fosse «una pellicola fotografica che imprime nelle foto le caratteristiche del territorio» e puntualizzare il rispetto della natura in tutta la filiera, caratteristiche fondamentali per «riuscire a trasferire il territorio nella bottiglia». In merito alla possibilità di introdurre nella denominazione le Menzioni Geografiche Aggiuntive, il presidente – a conclusione del suo intervento – ha poi detto che è stata istituita una commissione tecnica ad hoc per studiare il tema, che è molto sentito dai produttori e il cui progetto dovrebbe essere completato nel 2019.

Per quel che riguarda i mercati, ribadito che l’export assorbe il 77% dell’intera produzione, gli USA si confermano al primo posto, come accade ormai da circa 15 anni: oltre una bottiglia su tre di Chianti Classico trova infatti sbocco in questo Paese (34%, +1% rispetto al 2017). Principale novità del 2018 è il Canada, che nel 2018 ha importato l’11% dei Chianti Classico venduti (+3% rispetto all’anno precedente). Seguono poi Germania (8%), paesi scandinavi (5%), Regno Unito (5%) e quindi Svizzera, Giappone, Benelux, Cina (con Hong Kong), Russia e Francia. Altra novità del 2018 è stata la presenza (con l’1%) della lontana Australia, considerata da molti produttori un altro paese con ottime potenzialità di sviluppo per le vendite di Gallo Nero.

«Da alcuni anni il Consorzio sta investendo sul potenziamento dei suoi mercati storici, anche con alcune attività innovative che ci permetteranno di avere una presenza sempre più costante e capillare nei vari paesi di riferimento» afferma ancora Giovanni Manetti. «Cercheremo, per quanto possibile, di non trascurare nessuno: ogni mercato è infatti importante per il Chianti Classico e il 2019, grazie anche a una conoscenza più approfondita dell’andamento delle vendite e dei prezzi nei vari mercati, sarà anche un anno dedicato allo studio e all’individuazione delle migliori dinamiche da mettere in campo nel prossimo futuro, per poter consolidare e continuare a far crescere mercati strategici come, per esempio, la Germania, l’Inghilterra o il più lontano Giappone, e aprire nuovi sbocchi e conquistare nuove fasce di consumatori in mercati ancora emergenti, come, per esempio, in Cina».

Era la prima volta che partecipavo alla kermesse in veste non istituzionale e posso dire che questo evento è stato organizzato in modo eccellente, sotto ogni aspetto: accoglienza, materiale a disposizione, organizzazione, distribuzione dei produttori, capacità e qualità della sala degustazione. Senza dimenticare la preziosa pubblicazione del catalogo di degustazione, in cui sono raccolte le notizie essenziali che aiutano a comprendere meglio il vino da valutare. Veramente un gran lavoro.

E ora vorrei descrivere quei vini che – per un verso o per l’altro – mi sono sembrati più interessanti, fra i numerosi che ho avuto modo di assaggiare nella due giorni, indicando con un asterisco (*) gli assaggi dei campioni da botte.

Chianti Classico 2017

Il 2017 ha messo a dura prova i produttori. È stato infatti uno degli anni più siccitosi degli ultimi decenni e solo nei primi giorni di Settembre si sono avute piogge, non molto abbondanti ma sufficienti per rimediare in parte all’anomalo andamento climatico. La produzione complessiva è stata di 206.000 hl, il quantitativo più basso degli ultimi 40 anni e circa il 27% in meno del 2016. Il profilo aromatico risulta al momento, in generale, molto intenso, vario e con importanti note fruttate. Al gusto, i tannini sono generalmente ben maturi e morbidi. Complessivamente, quindi, nonostante gli scetticismi iniziali, un’annata molto piacevole, che ha dato molti vini di ottima qualità.

Badia a Coltibuono* (90% Sangiovese, 5% Canaiolo, 3% Ciliegiolo, 2% Colorino) – Naso elegante di fragola, ribes e ciliegia sotto spirito. In bocca, una bella freschezza, che persiste anche nel retrogusto, con tannini già morbidi. Lungo finale fresco e fruttato (www.coltibuono.com).

Fattoria Carpineta Fontalpino Dofana* (100% Sangiovese) – Naso pulito e complesso (rosa rossa, ciliegia e altri frutti rossi), poi speziatura (vaniglia). In bocca è intenso e pieno, con freschezza bilanciata da tannini dolci, con conferma di note di ciliegia, seguite da una nota ferrosa e speziatura tabacco e caffè. Finale mediamente persistente proprio su ferro e caffè (www.carpinetafontalpino.it).

L’Erta di Radda* (95% Sangiovese, 5% Canaiolo) – Naso fine, fresco ed elegante, con sentori di viola, fragola e ciliegia, seguite da tostatura e vaniglia. In bocca, ingresso timido ma elegante, con tannini nobili ben bilanciati e freschezza che ripulisce, una bella nota ferrosa e finale fruttato e ferroso di buona persistenza (www.ertadiradda.it).

Monte Bernardi Retromarcia* (100% Sangiovese) – Naso intenso e fresco, con riconoscimenti floreali e di fragola. In bocca, ingresso timido, buona freschezza e tannini ancora duri ma in evoluzione, con nota sapida e ferrosa che persiste nel lungo finale fresco (www.montebernardi.com).

Riecine (100% Sangiovese) – Naso intenso e complesso, con rosa canina, arancia rossa, fragola e pepe. In bocca ha ingresso potente e fresco, con tannini già evoluti, con le note fruttate che si confermano (arancia rossa), impreziosite da sapidità e retroacidità, che ripulisce e prepara. Il finale è persistente e piacevole su note di ferro e caffè (www.riecine.it).

Chianti Classico 2016

Bindi Sergardi La Ghirlanda (100% Sangiovese) – Naso intenso e complesso, con note floreali, frutta rossa fresca, ciliegia sotto spirito e spezie. In bocca è avvolgente, con acidità integrata da tannini morbidi e un’interessante sapidità che completa le note di frutta sotto spirito anche nel retrogusto. Finale fruttato persistente con lievi nuances di caffè (www.bindisergardi.it).

Castello di Bossi (100% Sangiovese) – Naso intenso e fine di frutta rossa, ciliegia sotto spirito e note dolci di vaniglia e tostatura. In bocca è intenso, pieno ed elegante. Acidità e tannini dolci sono ben equilibrati, il finale è piacevole, caldo e persistente, su note dolci e fruttate (www.castellodibossi.it).

Fontodi (100% Sangiovese) – Naso intenso e complesso, belle note floreali di rosa e viola, seguite da fragola e ciliegia matura, oltre a sensazioni speziate di pepe e chiodi di garofano. In bocca è intenso e fresco, col frutto integrato da mineralità e balsamicità e con tannini che si fanno sentire ma non disturbano. Il finale è fruttato e persistente (www.fontodi.com).

Il Molino di Grace SoloSangiovese (100% Sangiovese) – Naso fine e intenso, con note prevalenti di frutta rossa e nera (marasca e prugna), seguite da tostatura e vaniglia. In bocca e intenso e potente, quasi a pretendere attenzione, con freschezza e tannini dolci che esaltano le sensazioni fruttate, in un bell’equilibrio gustativo. Finale piacevole, fresco e fruttato (www.ilmolinodigrace.it).

Istine  (100% Sangiovese) – Naso intenso e fine, con riconoscimenti di marasca, viola, spezie dolci e cenni ferrosi. In bocca, ingresso potente e fresco, con i tannini dolci fusi nel frutto. Finale ancora fruttato, di persistenza medio-alta  (www.istine.it).

Lamole di Lamole Etichetta Bianca (90% Sangiovese, 10% altri vitigni) – Naso intenso, con fragola e ciliegia seguite da rosa e viola. In bocca ha ingresso fresco e sapido, elegante, con tannini dolci e integrati. Finale piacevole, fruttato e floreale (ancora la rosa), con buona persistenza (www.lamole.com).

Nittardi Belcanto (90% Sangiovese, 10% altri 7 vitigni autoctoni) – Il nome di questo vino è semplicemente stupendo, almeno per chi ama l’opera lirica come me. Naso elegante, complesso e fine, con delicate note floreali di rosa e lavanda, cui fanno seguito frutta rossa matura e spezie. In bocca ha un ingresso potente, ma elegante, come un bell’acuto di un tenore belcantistico. La sensazione fruttata si conferma e si completa con sapidità e nota balsamica, bella freschezza e tannini morbidi; il finale fruttato e balsamico è piacevolissimo e persistente. Un bel vino, uno di quelli che mi invita a sperimentare uno dei miei abbinamenti inusuali (www.nittardi.com).

Ormanni (100% Sangiovese) – Al naso è intenso e pungente, con sentori di ciliegia sotto spirito e prugna. In bocca è intenso e avvolgente: freschezza e tannini (morbidi) sono integrati col frutto e completati da una nota ferrosa, accompagnati da un’importante tenore alcolico. Il finale è complesso e mediamente persistente e caldo, con spunti ferrosi, frutta matura e caffè (www.ormanni.it).

Querciabella (100% Sangiovese) – Naso intenso e fine, con riconoscimenti di peperone verde, prugna, ferro e speziature dolci. In bocca ha un ingresso baldanzoso, che richiama attenzione, con acidità e tannini morbidi ben integrati, per un finale minerale di media persistenza (www.querciabella.com).

Tolaini Vallenuova (100% Sangiovese) – Naso complesso e fine, con note di rosa, lavanda, peperone verde e ciliegia. In bocca è intenso e fresco, con tannini dolci ben integrati nel frutto. Finale persistente, ferroso e fruttato (www.tolaini.it).

Torraccia di Presura (95% Sangiovese, 5% Merlot) – Naso intenso e complesso, con frutta rossa matura, viola e giaggiolo, note balsamiche e cipria. In bocca è intenso e mette in mostra una struttura equilibrata, che conferma le sensazioni di frutta matura, quasi concentrata. Il finale è complesso e persistente, con note predominanti di mineralità e caffè (www.torracciadipresura.it).

Chianti Classico annate precedenti

Canonica a Cerreto 2015 (85% Sangiovese, 15% Merlot) – Naso assai complesso, con frutti rossi in confettura, ciliegia sotto spirito, rosa essiccata, peperone verde, cenni ferrosi, vaniglia e spezie dolci. In bocca è prepotente, pretende attenzione e considerazione, con freschezza e tannini ben strutturati e integrati nel frutto, a conferma della struttura già annunciata al naso. Il finale è dolce, molto gradevole e lungo, e richiama il ferro e il cioccolato fondente. Nel complesso, proprio un bel vino, che però, a mio avviso, difetta un po’ in tipicità (www.canonicacerreto.it).

Castell’in Villa 2014 (100% Sangiovese) – Il naso è una meraviglia, elegante che più non si può, di classe, complesso e finissimo, con riconoscimenti di rosa appassita, frutta cotta, ciliegia e prugna, che si fondono con spezie dolci. In bocca entra da protagonista (mi ricorda l’applauso che in teatro si dedica all’ingresso delle star), con acidità ancora viva e perfettamente integrata da tannini dolci, sapidità e note morbide, per un insieme non comune. Il finale è elegante, complesso e persistente su note di frutta, cioccolato e profonda mineralità. Una grande bevuta (www.castellinvilla.com).

Castello di Cacchiano 2013 (95% Sangiovese, 4% Canaiolo, 1% Malvasia Nera) – Al naso è intenso, ampio e fine, con evidenti note di mora e prugna, impreziosite da fiori di rosa, fiori secchi, vaniglia tabacco dolce e cenni di ferrosità,. In bocca è intenso e fine, con marcate note fruttate e floreali; i tannini, pur se nobili, sono ben presenti ma ben bilanciati dalla componente alcolica. Il finale – fruttato e minerale  – è piacevolissimo e persistente (www.castellodicacchiano.it).

Chianti Classico Riserva 2016

Dopo il grande successo del 2015, c’era grande attesa per il Chianti Classico Riserva 2016 e devo dire che, in generale, le aspettative sono state rispettate, con tante belle interpretazioni su una base di grande soddisfazione: ovviamente, rispetto al 2015, i vini giocano più sulla freschezza e sulla finezza.

Castello di Fonterutoli Ser Lapo Riserva Privata (90% Sangiovese, 10% Merlot). Il naso è intenso e solare, con riconoscimenti di confettura di fragole, peperone, rosa appassita, vaniglia e tostatura. In bocca è intenso e fresco, con tannini ben integrati, finale fruttato e minerale di persistenza medio-alta (www.mazzei.it).

Dievole Novecento* (95% Sangiovese, 3% Canaiolo, 2% Colorino) – Naso intenso, con sentori di frutta matura (marasca e prugna) e note speziate. In bocca è intenso e fresco, con buona acidità e tannini ben equilibrati, con finale piacevole e persistente su note minerali e di arancia rossa (www.dievole.it).

Istine Levigne* (100% Sangiovese) – Naso intenso, di grande finezza e complessità: lavanda, frutta rossa matura e in confettura (soprattutto ciliegia e prugna), erbe aromatiche e nota speziata. In bocca è fresco e con tannini fini e ben equilibrati, con finale fruttato molto persistente (www.istine.it).

Riecine (100% Sangiovese) – Naso intenso, elegante, fine e complesso: rosa, lavanda, timo, arancia rossa e ciliegia sotto spirito. In bocca è intenso e fresco, i tannini si fanno sentire ma la loro nobiltà è già evidente e sono ben bilanciati dalla nota alcoolica. Finale persistente, fruttato e sapido (www.riecine.it).

Rocca delle Macìe Famiglia Zingarelli (90% Sangiovese, 5% Colorino, 5% Cabernet Sauvignon). Il naso è invitante, fine e complesso: rosa appassita, frutti di bosco, ciliegia, accenni balsamici, tostatura di caffè e cacao. In bocca è potente e pretende attenzione: è fresco e sapido, con tannini quasi domati e con un finale complesso e piacevole di frutta, mineralità e balsamicità (www.roccadellemacie.com).

Chianti Classico Riserva annate precedenti

Bindi Sergardi Calidonia 2015 (100% Sangiovese) – Naso elegante e fine, con note di rosa appassita, viola, frutta rossa (ribes e lampone) e spezie dolci. In bocca conferma la sua eleganza, ha un bella freschezza, i tannini sono già addolciti e si confermano le sensazioni fruttate, impreziosite da un’interessante nota minerale, per un finale lungo e piacevole (www.bindisergardi.it).

Borgo Scopeto Vigna Misciano 2015 (100% Sangiovese) – Naso intenso e fine, con frutta rossa (prugna e ciliegia) matura e sotto spirito, rosa secca, tostatura e spezie. In bocca è intenso e pieno, fresco e asciutto, con tannini di bella trama che si fanno sentire ma sono equilibrati dall’alcolicità, con una piacevole nota ferrosa e di caffè che si aggiunge alle sensazioni fruttate. Finale complesso e mediamente persistente, fresco e sapido, con una gradevole nota amarognola (www.borgoscopeto.com).

Castello di Albola 2015 (100% Sangiovese) – Se al naso non colpisce per intensità – ma resta timidamente  fine e discreto, con sentori floreali e di frutta rossa – in bocca esplode e dà il meglio di sé: le note floreali e fruttate sono completate da note minerali e sapide importanti. Tannini nobili e freschezza non eccessiva sono ben bilanciati, per un finale gradevolmente fruttato di media persistenza (www.albola.it)

Castello di Vicchiomaggio Agostino Petri 2015 (90% Sangiovese, 10% Cabernet Sauvignon) – Naso fine e complesso con note di rosa, peperone verde, foglia di tabacco, ciliegia e prugna, seguite da spezie dolci e tostatura. In bocca esordisce prepotente con freschezza, tannini morbidi e dolci ben integrati e bella fruttosità. Il finale, sempre su note dolci, è lungo e gradevole e ricorda caffè e cioccolato fondente (www.vicchiomaggio.it).

Fattoria Le Fonti 2015 (100% Sangiovese) – Il naso è intrigante e ampio: i riconoscimenti di marasca e prugna sono evidenti, come quelli di rosa appassita, viola mammola, spezie dolci (soprattutto vaniglia) e una bella nota balsamica. In bocca è intenso e pieno, con acidità, tannini morbidi e sensazioni fruttate e balsamiche, confermate nel lungo e gradevole finale (www.lefontipoggibonsi.it).

I Sodi 2015 (95% Sangiovese, 5% Canaiolo) – Al naso – intenso, fine e di bella complessità – prevalgono le sensazioni di dolcezza, con rosa essiccata, mimosa, prugna, marasca, ciliegia sotto spirito, oltre a spezie dolci e tabacco. In bocca è intenso, vivace e morbido al tempo stesso, con tannini ben integrati. Il finale, sempre su note dolci, è molto persistente (www.agrisodi.com).

Ormanni Borro del Diavolo 2015 (100% Sangiovese) – Naso intenso, fine e complesso con riconoscimenti di rosa appassita, viola, ciliegia e frutti di bosco, seguiti da pepe, tabacco, cipria, vaniglia e cenni balsamici. In bocca è pieno e intenso, fresco e delicatamente tannico, con finale dolce, fruttato e con lieve nota balsamica, di buona persistenza (www.ormanni.it).

Querciabella 2015 (100% Sangiovese) – Naso intenso, complesso e fine, con note di ciliegia, ribes, mirtillo, rosa secca, viola, vaniglia e tabacco. In bocca è intenso ed elegante, nel complesso ben equilibrato, con prevalenza di sensazioni fruttate e minerali, che continuano nel lungo finale (www.querciabella.com).

Colle Bereto 2014 (100% Sangiovese) – Annata difficile? Assaggiando questo vino non mi sembra proprio. Al naso è intenso e fine, con una discreta eleganza: le note di confettura di frutta rossa (ciliegia e ribes) si completano con quelle floreali (rosa e viola mammola) e di vaniglia e caffè. In bocca è intenso e fresco (sì, fresco!), i tannini sono eleganti e il frutto è ben integrato. Il finale fruttato, di medio-alta persistenza, sorprende con una bella nota di retroacidità, che ripulisce e predispone per un altro assaggio (www.collebereto.it).

Castell’in Villa 2013 (100% Sangiovese) – Eleganza e classe: credo che di più non si possa chiedere a un vino. Il naso è straordinariamente fine e complesso, con ciliegia e fragola, rosa seccata e viola mammola, ma anche note di erba secca, terrosità, cenni ferrosi e spezie; è ben percepibile il lavoro del legno, ma è integrato ed esalta i sentori primari, senza prevaricarli. In bocca conferma classe ed eleganza assolute, con una freschezza relativa ma con una decisa mineralità sapida, che dà sapore e contenuto al tannino, morbido e delicato. Il finale sembra non stancarsi mai di ricordare i sentori fruttati, fra i quali spicca un’arancia rossa matura che innamora. Questo vino ha una storia da raccontare e mi riprometto di provare a raccontarla, un giorno (www.castellinvilla.it).

Chianti Classico Gran Selezione 2015 e 2016

Con le annate 2015 e 2016 la Gran Selezione riscontra un deciso miglioramento qualitativo, a dimostrazione che questa denominazione ha imboccato la strada giusta. In generale, più convincente e strutturata la 2015, più sottile ed elegante la 2016.

Castello di Ama Vigneto Bellavista 2016 (80% Sangiovese, 20% Malvasia Nera) – Al naso, intenso e complesso, si evidenziano note di frutta rossa, scorza di arancia, liquirizia e altre spezie, fiori secchi e tabacco da sigaro. In bocca è fresco e minerale, con trama tannica densa e morbida, ben integrata nel frutto. Il finale lungo e piacevole di liquirizia è impreziosito da un ritorno di acidità che pulisce la bocca (www.castellodiama.com).

Villa Calcinaia Vigna La Fornace 2016 (100% Sangiovese) – Naso intenso e fine, con sentori di sottobosco, ribes nero, foglia di tabacco e carne. In bocca è intenso, fresco e caldo, con tannini morbidi e integrati nel frutto. Il finale, persistente, ricorda il cioccolato fondente (www.conticapponi.it).

Casaloste 2015 (97% Sangiovese, 3% altri vitigni) – Naso fine, con note di more e ciliegie mature, lavanda, spezie (tabacco dolce e liquirizia) e cenni ferrosi. In bocca è intenso e avvolgente, ancora non del tutto equilibrato, ma i tannini sono nobili e lasciano presagire un’ottima evoluzione. Il finale è comunque piacevole e abbastanza persistente su note ferrose e di liquirizia (www.casaloste.com).

Castello di Volpaia Il Puro Casanova 2015 (100% Sangiovese) – Il naso è fine, con riconoscimenti di frutta rossa cotta (ciliegia scura), glicine e giaggiolo, vaniglia, cacao e cenni ferrosi. In bocca è intenso, quasi grasso, fresco e minerale (note ferrose), con tannini non del tutto ammorbiditi. Il finale dolce di cioccolato è molto persistente (www.volpaia.com).

Fèlsina Colonia 2015 (100% Sangiovese) – Al naso è intenso, fine e complesso: note di frutta rossa cotta e frutti di bosco si alternano e si integrano con sentori di tabacco e altre spezie, note terrose e minerali. In bocca l’ingresso è timido ma elegante, con freschezza e tannicità ben bilanciate, mentre il finale è fresco e persistente su piacevoli di cioccolato (www.felsina.it).

Fontodi Vigna del Sorbo 2015 (100% Sangiovese) – Naso elegante e intenso, con frutti in confettura, more, ribes nero, rosa appassita, spezie e cacao. In bocca è fine e intenso, aiutato da una componente alcolica importante, che bilancia i tannini già fini ma ancora in evoluzione. Finale persistente su toni dolci e speziati (www.fontodi.com).

Terra di Seta Assai 2015 (100% Sangiovese) – Naso intenso con frutti rossi (ciliegia) in confettura, arancia rossa, spezie dolci, tabacco e cenni balsamici e minerali. In bocca è intenso, con una spiccata nota alcolica, che compensa in parte i fitti tannini nobili ma ancora da stemperare, con un finale di liquirizia mediamente persistente. Appare pronto già ora, ma converrà aspettarlo ancora un po’ (www.terradiseta.it).

Castello di Monsanto Il Poggio 2014 (95% Sangiovese, 3% Colorino, 2% Canaiolo) – Naso intrigante e fine, con confettura di frutta rossa (fragola), rosa appassita, spezie, sentori ematici e nota minerale e balsamica. In bocca è intenso e pieno, la freschezza e i tannini dolci sono ben integrati nel frutto. Finale persistente e complesso fra liquirizia, confettura e mineralità (www.castellodimonsanto.it)-