Francesco è un carissimo amico e per parlare del suo locale devo dimenticare l’affetto che ci lega. Lui è pratese, ma la sua Enoteca al Risanamento è a Bologna, in piena zona universitaria. Ancor prima di entrare noterai, al di là dei vetri, le pareti coperte di bottiglie, di una tale varietà che ti verrà sete solo a guardarle. Tranquillo, perché Francesco (o Romina, o Olimpia, o Gerry, o Tobia, o Elena) le conosce bene e ti indirizzerà verso quella giusta, iniziando col chiederti se vuoi anche mangiare, se vuoi un calice o una bottiglia, quale vino desideri e quanto vuoi spendere. Cerca di essere curioso, nella scelta, potresti divertirti. Poi ti siederai al bancone – o a uno dei tavoli, da solo o in compagnia – e aspetterai il vino e il cibo (in questa sequenza).
Nella cantina di Francesco ce n’è per tutti i gusti, sia per chi cerca le conferme, sia per chi non ama il bere scontato e adora le sorprese. Il 98% delle bottiglie proviene da (ogni parte di) Italia e Francia (rappresentata tutta, ma proprio tutta, e con alcuni produttori in esclusiva, da Loira, Champagne, Borgogna, Languedoc, Roussillon, Jura, Mosella, Alsazia ecc.), con qualche divagazione iberica e renana.
Nessun vino è stato scelto per sentito dire, ma tutti o per gusto personale o dopo assaggi collettivi con amici e collaboratori, tenendo in gran conto il profilo personale (serietà e simpatia) del produttore, come garanzia finale e spesso decisiva. Niente di scontato, come dicevamo.
Ho fatto molte domande a Francesco – quale scelta lo ha più soddisfatto, quale lo ha gratificato di più, quale intuizione lo ha sorpreso ecc. – e lui ha dato risposte dettagliate, ma pregandomi di non divulgarle, per non far torto a nessuno. Una delle risposte che mi ha autorizzato a scrivere giustifica da sola la mia stima e il mio affetto, perché mi ha detto che il miglior investimento fatto per il locale sono stati i suoi collaboratori, che lo hanno aiutato a crescere e migliorare nel lavoro e come uomo. Come lo hanno aiutato una moglie paziente, la capacità di aggregazione di una città come Bologna (e pensare che il suo sogno era aprire un bar à vin in Francia…) e, come ripete spesso, l’esperienza teatrale del 2012 all’AIS Firenze, con la quale ha acquisito la disinvoltura per parlare in pubblico. Ma per me lo hanno aiutato soprattutto l’intuito e la capacità di guardare un po’ più lontano del recupero immediato degli investimenti, dando l’impressione di vivere il suo lavoro come una specie di missione educativa – con modestia, ma con convincente consapevolezza – nei riguardi dei clienti, e non soltanto quelli meno esperti. Per portarli tutti a quel ‘risanamento‘ richiamato nel nome del suo locale, probabilmente.
Detto questo, si può pensare che oggi Francesco – ora che molti suoi vini hanno invaso Bologna e altri invecchiano serenamente nella sua cantina – sia un uomo appagato? Ma quando mai… Ci ha preso talmente gusto che vuole distribuire e importare altri vini, appena scoperti o ancora da scoprire nei suoi continui viaggi, per incuriosirci sempre di più e farci rientrare nel suo locale, dove scegliere se andare sul sicuro – e ordinare qualcosa che già conosciamo – oppure lasciarci consigliare da lui, che sarebbe fiero e felice di sorprenderci con qualcosa di nuovo.
Enoteca al Risanamento di Francesco Barsotti e C. – Via Zamboni 57 – 40126 Bologna – Tel. 051.00.62.532 – enotecaalrisanamento@gmail.com – www.alrisanamento.it