Una coppa di champagne… Un tempo era normale, servire lo champagne in una coppa. Oggi è un modo di dire quasi virtuale, ma io lo Champagne lo vorrei sempre servito così, tanto lo so che la coppa sarà vuota prima che le bollicine attenuino il loro scintillìo. E questo La Grande Ruelle 2011 – Grand Cru di Champagne Marguet, 100% Pinot Nero, vigne del 1967 ad Ambonnay in conduzione biodinamica, sboccatura Marzo 2016, etichettato Extra Brut ma senza alcun residuo – mi è stato servito in un’affascinante coppa, in cui è rimasto anche meno del solito.

L’ingresso in bocca è ricco, a metà strada tra note marine e acidità tagliente, e la piacevole aggressione non risparmia alcuna papilla, con un pot-pourri agrumato che lascia poi spazio, piano piano, a più lontane note vinose e anche a lievi accenni di ossidazione (e qui si ha voglia di controllare la data di sboccatura…), che stemprano appena l’acidità, col risultato che – dopo pochi secondi di riflessione – viene voglia di rinnovare il sorso, dando inizio a una serie di verifiche per stabilire quanti possano essere i vins de réserve, responsabili delle note marine (quasi un sentore di ostrica): ma è una missione impossibile, dato che con una sola bottiglia il tempo non basta.