Il 25 maggio, puntuale come un orologio svizzero, sul sito del CMB (www.concoursmondial.com) sono usciti i risultati delle valutazioni delle giurie della 25a edizione del prestigioso concorso: 2.692 vini premiati sui 9.180 presentati (cioè il 29,32%), con 97 Grand Gold Medal, 854 Gold Medal e 1.741 Silver Medal.
I campioni preparati per le giurie e i sommelier al lavoro
39 paesi sono stati premiati con almeno una medaglia, con la Francia che si conferma la nazione più medagliata (688), seguita dalla Spagna (585), dall’Italia (484) e dal Portogallo (324), seguito dal paese ospitante, la Cina (131). Ma se in termini assoluti è la Francia ad aver vinto il maggior numero di medaglie (avendo però presentato anche il maggior numero di vini), nel rapporto tra i vini presentati e le medaglie vinte la migliore performance è stata ottenuta dall’Italia (con 484 vini premiati sui 1.382 presentati, con una percentuale del 31,40 %, che supera anche la media dell’intero concorso), seguita a breve distanza dal Portogallo (324 premiati su 1.062 presentati, con una percentuale del 30,52%).
L’ottimo risultato italiano è stato completato e confermato dall’exploit dei vini di Puglia – che, con 104 medaglie complessive (4 Grand Gold, 31 Gold, 69 Silver), è risultata la quarta regione in assoluto, dopo Bordeaux (237 medaglie), Languedoc-Roussillon (185 medaglie) e Rioja (117 medaglie) – e dai 3 premi assegnati per le categorie Rivelazioni 2018: il Brunello di Montalcino DOCG La Togata Riserva 2012 dell’azienda La Togata ha vinto come Rivelazione Internazionale 2018 vino rosso; il Sicilia DOC Maria Costanza Riserva 2013 dell’Azienda Agricola G. Milazzo ha vinto come Rivelazione Internazionale 2018 vino biologico; il Primitivo di Manduria DOC Papale Linea Oro 2015 della Varvaglione Vigne & Vini ha vinto come Rivelazione 2018 Italia.
Il passaggio di consegne alla Svizzera per il 2019
La Svizzera, che nel 2019 ospiterà il CMB ad Aislee, ha ottenuto il buon risultato di 49 medaglie complessive, registrando un aumento del 16,6%. Rilevante è stato anche l’aumento della percentuale dei vini biologici premiati, che è stata del 30,4%, mentre nel 2017 era stata del 24,6%. I vini biologici più premiati provengono da Italia, Francia, Spagna, Cina, Grecia e Moldavia.
Rispetto all’anno scorso sono state attribuite più medaglie ai vini bianchi: infatti, i vini bianchi premiati hanno raggiunto la percentuale del 30%, mentre nel 2017 era stata del 24,7%. Al contrario, la percentuale dei vini rossi premiati è diminuita leggermente, passando dal 31,6% del 2017 al 29,2% di quest’anno. Invariata, invece, la percentuale di medaglie attribuite ai vini rosé, che resta del 27,1%.
Interessante anche notare che il 54,7% dei vini premiati viene venduto (franco cantina) sotto gli 8,5 euro, aspetto che sottolinea il loro rapporto qualità-prezzo. I vini premiati più costosi – nel range di prezzo oltre i 50 euro – sono cinesi (12 medaglie nel 2018), seguiti dai vini spagnoli e portoghesi (ognuno con 6 medaglie) e francesi (5 medaglie).
Il tablet con la scheda di valutazione e la mia giuria internazionale
Come ho accennato nella mia presentazione del CMB (http://www.ilsalottodelvino.it/il-concours-mondial-de-bruxelles-pechino-10-13-maggio-2018/), quest’anno tutte le giurie hanno lavorato utilizzando una scheda di valutazione digitalizzata inserita in un tablet. Ogni giurato inseriva autonomamente il suo giudizio su un vino e lo trasmetteva al presidente di giuria, il quale, ottenuti tutti i giudizi, li convalidava tutti assieme con un unico ‘clic’, rendendo il giudizio definitivo e irrevocabile. Soltanto dopo questa convalida il presidente poteva visualizzare tutti i giudizi espressi dai giurati e la conseguente media di voto ricevuto da ogni campione di vino.
Nella commissione che ho avuto l’onore – e l’onere – di presiedere, abbiamo valutato complessivamente 149 vini, assegnando 29 medaglie (23 Silver, 5 Gold e 1 Grand Gold).
Ecco i quattro vini che ricordo con particolare piacere.
Douro Aneto Tinto Grande Reserva 2013 – Aneto (Grand Gold Medal)
Eccezionale vino portoghese, prodotto nella zona del Douro, soltanto in particolari annate, dall’azienda Aneto. È un blend al 50% tra Touriga Nacional e Tinta Roriz (Tempranillo) ed è molto elegante, corposo, con tannini delicati e buona freschezza, morbido e ruffiano quanto basta, largo da riempire la bocca e decisamente lungo, con un piacevolissimo e complesso finale. Vi si riconoscono frutta rossa, sottobosco, cacao e gradevole mineralità, ben armonizzati dai sentori vanigliati delle botti; insomma, è un vino che non lascia indifferenti: credo che abbia tante storie da raccontare e mi sarebbe piaciuto intrattenermi con lui per più tempo di quello dedicato al veloce assaggio valutativo, per farmele raccontare. Comunque, nessuna goccia di quel vino è finita nello sputavino, come si usa fare quando se ne valutano diversi tutti assieme, e mi sono gustato tutta la quantità che avevo nel bicchiere. Peccato che in Italia ancora non si trovi (www.aneto.com.pt).
Valpolicella Ripasso DOCG Classico Superiore 2013 – Cantina Tamburino Sardo di Fasoli Adriano & Figli (Gold Medal)
Un eccellente Ripasso, fra i migliori che ho mai bevuto. E’ un blend di Corvina (35%), Corvinone (35%), Rondinella (15%) e Molinara (15%). Già nel bicchiere si presenta di un accattivante colore rosso rubino carico e consistente, con i suoi numerosi archetti; intenso e persistente, sia al naso che in bocca, ha una bella complessità aromatica, con note di frutta rossa matura (ciliegia e marasca principalmente), è morbido e caldo, ma anche sapido e ben equilibrato. Anche questo è un vino elegante, che mi sono ripromesso di approfondire (www.aziendaagricolatamburinosardo.it).
Cordisasso Veronese IGT 2013 – Cantina di Custoza (Silver Medal)
È un blend col 60% di Corvina e il 40% di Cabernet Sauvignon. Alla vista è di un bel rosso granato carico e di evidente consistenza, messaggera di alta gradazione e di notevole struttura, sensazioni poi confermate prima al naso – dove si rivela intenso e complesso, con riconoscimenti di fiori rossi, frutta rossa matura e lievi note vanigliate – e poi in bocca, dove esplode immediatamente con tutta la sua struttura e la sua corposità, con una persistenza un po’ inferiore all’intensità, ma con un finale comunque fine e gradevole (www.cantinadicustoza.it).
Colli di Conegliano DOCG Refrontolo 2014 – Vincenzo Toffoli (Silver Medal)
È un vino prodotto nella zona del paese omonimo, dove il vitigno Marzemino viene vinificato principalmente nella forma passita; in questa azienda a conduzione familiare, invece, è prodotto anche nella versione ‘secca’. «Eccellente Marzimino» canta il Don Giovanni mozartiano nell’opera omonima, sorseggiandone un bicchiere mentre mangia del fagiano. E in effetti questo vino (100% Marzemino) è un prodotto eccellente. Di buona struttura, intenso e persistente, morbido, con tannini percettibili ma non aggressivi e un buon ritorno di acidità, lascia alla fine un bella e persistente nota fruttata. Un vino elegante e passionale, perché ci vuole una bella passione, e tanto amore per la propria terra, per produrre un Marzemino secco in una terra (Refrontolo) conosciuta per i suoi Marzemino passiti. Un vino che mi piacerebbe degustare con tranquillità, magari su un bel ‘pezzo di fagiano’, come fanno, nell’opera, Don Giovanni e (di nascosto) il suo servo Leporello (www.proseccotoffoli.it).
I quattro vini da non dimenticare e la firma per Il Salotto del Vino al CMB 2018