La prima bottiglia del Cristal fu creata da Louis Roederer nel 1876 per l’imperatore russo Alessandro II. La grande maison di Reims esportava già i suoi prodotti in Russia e così lo zar chiese di poter avere, in esclusiva per lui, uno champagne ancora superiore. Venne quindi creata una nuova cuvée, per la quale fu poi preparata una particolare bottiglia di cristallo dal fondo piatto, per evitare che nell’incavo si potesse nascondere qualcosa con cui attentare alla preziosa vita dello zar. 

Ancora oggi, pur se la bottiglia non è più di cristallo, la cuvée rimane il simbolo della maison Roederer e, per molti, di tutto lo Champagne nel mondo. Il Cristal viene prodotto con le migliori uve Pinot Nero e Chardonnay della proprietà, con percentuali che dipendono dalle annate: per la 2013 è del 60% e 40%. In un primo momento le uve vengono fatte fermentare in legno, dopodiché segue la malolattica e una sosta sui lieviti che dura circa sei anni, il tempo necessario per apportare al vino la complessità che lo contraddistingue.

Inutile dire che inizio la degustazione con grandi aspettative. Il suo colore giallo dorato è brillante e luminoso. Avvicinando il calice al naso si notano dapprima essenze di vaniglia e frutta secca, come la nocciola tostata, e poi la camomilla e la pasta di mandorle. Provo a carpire altri sentori e vengo incuriosita da una nota salmastra, che ricorda l’ostrica. Il sorso è di un’eleganza che non ha eguali e la freschezza e la sapidità vanno di pari passo, spingendo la gola a chiedere un altro sorso, e poi un altro ancora. La sua grande bevibilità fa sì che ogni assaggio sia scandito, nitido, inequivocabile: uno champagne dall’effetto emozionante, suadente e fine.

Non possiamo quindi che ringraziare lo zar per averci permesso di avere in eredità questa creazione a lui dedicata e, ovviamente, Louis Roederer, l’artista in grado di creare e imbottigliare questa sinfonia di piacere.