Cosa c’entra la produzione di aeroplani con il vino? Apparentemente ben poco… eppure, suo malgrado, il mercato del vino è minacciato dalla politica dei dazi di Donald Trump, che nasce dalla concorrenza fra due produttori di aeromobili: l’americana Boeing e l’europea Airbus. In parole povere: se gli stati europei aiutano l’Airbus, Trump risponde con una guerra all’importazione di prodotti alimentari da quei paesi (una guerra fatta di dazi).

A scendere in campo per denunciare la gravità della cosa è l’editore stesso dell’importante rivista Wine Spectator, Marvin Shanken. Nel suo editoriale del 30 dicembre 2019 – dal titolo emblematico: La nuova guerra del vino – mette in guardia i consumatori USA proprio sugli effetti che i dazi avrebbero sul mercato del vino.

L’amministrazione Trump intende reagire alla concorrenza europea dell’Airbus, che godrebbe di ‘ingiusti’ aiuti di stato. È proprio in opposizione a questi aiuti che a Novembre gli USA hanno già stabilito, in via retroattiva, una tassa d’importazione del 25% su una serie di prodotti alimentari europei, compresi alcuni vini (esclusi spumanti e vini con oltre il 14% di alcol) di Francia, Spagna, Germania e UK. Per ora i vini italiani sono stati risparmiati (e possono anzi aspettarsi una maggior quota di mercato), ma i produttori francesi hanno accusato il colpo.

Questa è tuttavia ben poca cosa in confronto alla proposta di legge, che dovrebbe essere approvata a gennaio, di una tassa del 100% su una gamma più ampia di prodotti. Trump avrebbe già esplicitamente minacciato, tra l’altro, un dazio del 100% sullo Champagne, in opposizione alle politiche fiscali francesi sui colossi di Internet (che, guarda caso, sono tutti americani).

A farne le spese per primi, insieme ai produttori europei, sono gli importatori americani (che per il momento hanno parzialmente assorbito il costo dei dazi per impedire un aumento dei prezzi fuori controllo). Ma alla lunga sarà tutto il comparto a farne le spese, perché l’aumento vertiginoso dei prezzi dei vini europei non solo sconvolge l’intera filiera, ma può dare adito anche all’aumento indiscriminato del vino in bottiglia – compreso quello domestico – a carico dei consumatori finali.

L’editore di Wine Spectator non usa mezze parole: parla di un attacco al vinoWine is under attack») e invita tutti gli attori del settore e i winelovers a opporsi pubblicamente al disegno di legge, che prevede dazi del 100%. Secondo Shanken è ora che gli amanti del vino si facciano sentireIt’s time for wine lovers to stand up and be counted»).