Château Margaux è una delle aziende più iconiche del Médoc e non ha bisogno di presentazioni. Lo château nasce nel XII secolo, inizia a produrre vino dal 1500 e nel 1855 ottiene il massimo riconoscimento tra i vini di Bordeaux, rientrando nei primi quattro esclusivi Premiers Grands Crus Classés: da allora non è più sceso dall’Olimpo, passando anche attraverso un felice periodo di proprietà italiana.

I terreni sono di ghiaia media e fine, i sottosuoli sono un mix di argilla e calcare e oltre l’80% dei vigneti è coltivato con le quattro classiche varietà bordolesi a bacca rossa, cioè Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc e Petit Verdot. Come purtroppo sappiamo, i vini di Château Margaux non sono facili da trovare e assaggiare, non essendo alla portata di tutte le tasche, ma se si ha la fortuna di poterli degustare, come è capitato a me, beh, allora quello è senz’altro un momento sublime. 

Il prodotto di punta riporta in etichetta semplicemente il nome dello Château (che basta e avanza per attirare l’attenzione!) e rappresenta il 30% della produzione aziendale; l’annata che ho degustato è la 2006 (90% Cabernet Sauvignon), con una stagione avversa che ha permesso di ottenere solo il 35% della produzione media annuale di questo prestigioso Premier Grand Cru.

Rosso violaceo cupo, impenetrabile alla vista, all’olfatto è sensuale, suadente, fine e complesso, con frutta rossa, fragola e ciliegia caramellata, cui fanno seguito note di legno di cedro, sentori balsamici di liquirizia e di rabarbaro e anche una tostatura dolce. In bocca è abbastanza fresco e tannico, ma anche morbido, in modo elegante e fine, con note fumé, noce e un po’ di caffè. Ricco e concentrato, il finale è lungamente persistente, confermandosi davvero un vino di grande livello. Chapeau! 

Non posso fare a meno di augurare a tutti gli appassionati di avere l’occasione di assaggiarlo molto presto.