Non è l’ennesimo rosé pallido in stile provenzale. Quello di Podere San Lorenzo è un rosato toscano di nome e di fatto.
Il consumo di vino rosa in Italia si attesta intorno al 5% delle vendite. In altre parti del mondo tuttavia il consumo di vino rosé è in forte espansione. La Francia vende più rosé che bianchi e la quota del vino rosé oggi rappresenta il 34% del totale. Tuttavia la produzione di vino rosa sta cambiando, oggi i rosati anche in Italia sono frutto di progetti enologici ben precisi. Molti produttori di vino rosato hanno abbandonato la tecnica del salasso, al contrario ricorrono a una vendemmia anticipata per il rosato e procedono con una breve macerazione, talvolta solo in pressa, cioè pre-fermentativa. Ci si è arrivati inseguendo lo stile provenzale. Dal successo dell’etichetta “Whispering Angel” in poi, i rosati provenzali sono sempre meno colorati e più magri.
Podere San Lorenzo, no. Non segue la moda provenzale. Non vendemmia in anticipo l’uva per fare un vino sottile dal color rosa pallido, al contrario fa un rosato toscano, che più toscano non si può. Impiega il sangiovese di Montalcino, lo stesso del Rosso e del Brunello di Montalcino. Infatti Podere San Lorenzo è soprattutto un produttore Brunello di Montalcino, almeno da quando ha iniziato a vinificare in proprio Luciano Ciolfi, dal podere di famiglia.
Luciano non ha abbandonato la tecnica del salasso, il suo vino rosato è ottenuto dalle stesse uve e dalla stessa vendemmia di Rosso e Brunello di Montalcino, prelevando una piccola parte di liquido dal mosto in fermentazione dopo 12 ore o poco più. Questa parte di mosto continua la fermentazione senza contatto con le bucce, con limitata estrazione di colore e minima estrazione di tannini. Al termine della fermentazione il vino raggiunge niente meno che 14,5% alcol. Matura per alcuni mesi in barrique usate e in anfora. Questa fase ossidativa contribuisce soprattutto alla formazione di profumi e aromi. Il vino viene messo in commercio alla fine della primavera e solitamente viene esaurito entro l’estate, perché sono poche bottiglie.
Era in realtà nato come vino per il consumo personale, da bere freddo d’estate, ma ha suscitato interesse a tal punto da determinare presto la sua commercializzazione.
Ha un colore vivido, di media intensità, dalla tonalità fra il buccia di cipolla e il cerasuolo. Profuma soprattutto di frutta rossa come lampone, melagrana e scorza d’arancia. Ha corpo, riempie la bocca di gusto, è perfettamente equilibrato da una squisita acidità che ricorda l’aroma della ciliegia e dell’arancia rossa. Ha tutto il carattere varietale del sangiovese toscano, anzi il sangiovese di Montalcino, pur nella sua versione rosa. Come tutti i vini di Podere San Lorenzo coniuga l’intensità del gusto con la facilità di beva, che lo rende un campione a tavola. Da provare con carni bianche, pesci arrosto, formaggi molli, pizza.