Con questa recensione inauguriamo una serie di articoli – riconoscibili dal ‘cappello’ Sorprese in GDO – dedicata ad alcuni vini (di tutte le tipologie) che – acquistati a prezzi abbastanza contenuti in supermercati, ipermercati e simili – sono stati o saranno in qualche modo capaci di sorprendere per la loro eccellente qualità. Un contributo per tentare di sfatare uno dei tanti luoghi comuni della nostra (a volte disattenta) quotidianità.

Tra i tanti vini assaggiati nei numerosi ristoranti veronesi che ho frequentato durante le ultime edizioni del Vinitaly, conservavo un ricordo piuttosto nitido di un’ottimo Valpolicella in particolare, che mi aveva colpito per l’ottimo rapporto qualità-prezzo, al punto da convincermi a ordinarlo più volte. Immaginate dunque la mia sorpresa nel ritrovarmelo davanti sugli scaffali di un supermercato di Firenze, a un prezzo non più stracciato come allora, ma ancora accessibile. Spinto dal ricordo e dalla curiosità, ho subito acquistato una bottiglia di questo Valpolicella Ripasso DOC Superiore Ripassa 2015 Zenato® (85% Corvina, 10% Rondinella, 5% Oseleta), che mi appresto molto volentieri a descrivere.

Non senza prima spendere due parole sull’affascinante tecnica del ripasso, per i lettori meno esperti. Al termine della fermentazione (10-12 giorni), il vino viene separato dalle bucce e conservato in acciaio inox fino a Gennaio, periodo in cui viene pigiata l’uva appassita destinata ad essere aggiunta al vino che diventerà il pregiatissimo Amarone. Il nostro Valpolicella base viene messo a contatto (cioè ripassato, per un periodo di 7-8 giorni) con le vinacce dell’uva appassita, in modo da ricevere una parte dell’aroma che è caratteristico dell’Amarone, prima di passare al riposo in tonneaux per 18 mesi e all’affinamento in bottiglia per altri 6 mesi.

Ed eccoci dunque alla nostra bottiglia di Ripassa… Il colore è un impenetrabile rosso rubino e il grande numero di archetti sul calice fa intuire la sua struttura, che si conferma al naso, intenso, avvolgente e complesso, con riconoscimenti di confettura di frutti di bosco (mora e mirtillo), cannella, pepe, liquirizia, erbe balsamiche e cacao, insieme a una nota calda, presagio di un tenore alcolico importante. In bocca è avvolgente, largo, lungo e grasso, caldo, con tannini ancora in evoluzione ma già sufficientemente morbidi e vellutati, ben bilanciati da un’acidità che ripulisce la bocca. Il frutto è ben integrato e conferma quanto il naso aveva già evidenziato. Il finale – in cui al calore si alternano note fruttate, balsamiche e ancora liquirizia, cannella e spezie – è persistente, complesso e molto piacevole.

Davvero un bel vino, considerando anche il prezzo (intorno ai 18 Euro), in relazione alla tipologia del prodotto. Io l’ho provato su un tagliere di formaggi e salumi stagionati, con una soddisfazione che mi ha portato a valutarlo 92/100.