L’Azienda Agricola Frascole si trova sulle dolci colline tra il Mugello e la Val di Sieve, a 400 metri di altitudine. Qui un appassionato vignaiolo – Enrico Lippi – porta avanti dal 1992 la sua idea enologica con lungimiranza e passione, in totale rispetto della natura, lavorando con convinzione in regime biologico fin dal 1998. Enrico sfrutta al massimo tutte le peculiarità di un territorio che egli stesso definisce estremo, potendo contare su importanti escursioni termiche giornaliere, bassa piovosità e terreni sciolti, molto friabili, di origine marnica. 

Frascole è nata sulle basi di un antico borghetto di origini medioevali ed è circondata da un panorama ameno, disegnato dal morbido avvicendarsi di colline e piccole valli, che – tramite la fresca brezza che vi spira all’interno – sembrano sussurrare un messaggio di pace e serenità che giunge alla pianta e quindi al vino, donandogli il tipico carattere snello e garbato dei vini ‘di altitudine’.

L’azienda fa parte del Consorzio Chianti Rufina e basa quindi la sua produzione sui vini rossi a base Sangiovese, come da disciplinare, ma ha sperimentato negli anni anche vitigni a bacca bianca, impiantando varietà alloctone (come Sauvignon e Traminer) e tentando vinificazioni naturali, molto particolari, con vitigni autoctoni, come il Trebbiano. È proprio col Trebbiano che ha intrapreso una delle sue avventure più audaci, cioè la produzione di un vero e proprio Orange Wine, ottenuto sfruttando i lieviti indigeni e una lunga macerazione sulle bucce (circa 30-40 giorni), svolta un po’ in cemento e un po’ in legno, senza alcuna aggiunta di anidride solforosa.

In Albis sulle bucce 2013 si presenta di un colore luminoso, che sfuma dall’oro antico all’ambrato, con una lieve velatura, dovuta alla non-filtrazione prima dell’imbottigliamento. I profumi sono inizialmente un po’ nascosti da note austere, che ricordano incenso e humus, e lasciano poi emergere lentamente note di fiori appassiti di camomilla e foglie essiccate di thè, unite a sfumature pungenti di scorza d’agrume e uno sfondo balsamico, quasi resinoso. In bocca il vino si comporta come un rosso, giocando sull’equilibrio tra una misurata acidità e un buon finale sapido, accompagnati da una lieve sensazione tannica, riconducibile alla lunga macerazione.
Un vino dalla beva assai piacevole e mai stancante, ottimo per le occasioni in cui si cerca una via di mezzo tra un rosso leggero e un bianco strutturato, grazie al suo carattere dinamico, sincero e inusuale, che interpreta una riuscita commistione tra una antica lavorazione artigianale e una moderna interpretazione di un vitigno tradizionale toscano.